Tari in aumento, ma c'è un metodo (legale) per non pagarla: non vogliono che tu lo sappia
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Direttore: Alessandro Plateroti

Tari in aumento, ma c’è un metodo (legale) per non pagarla: non vogliono che tu lo sappia

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La TARI è in continuo aumento, ma esiste una clausola adottata da alcuni Comuni che permette di non pagarla.

La TARI, ovvero la tassa sui rifiuti, continua a rappresentare una voce di spesa sempre più pesante per milioni di italiani. Si tratta di un tributo comunale che serve a finanziare il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti urbani e viene calcolato in base alla superficie dell’immobile e al numero di occupanti.

Delle banconote e una calcolatrice arancione sul tavolo
Banconote e una calcolatrice dal colore arancione – www.newsmondo.it

Una tassa che pesa su famiglie e imprese

Le tariffe, tuttavia, non sono uniformi a livello nazionale e variano sensibilmente da Comune a Comune, generando spesso disuguaglianze nel carico fiscale. In molte città si è registrato un incremento negli ultimi anni, dovuto all’aumento dei costi di gestione e all’ammodernamento delle infrastrutture ambientali.

In questo scenario, alcune amministrazioni locali hanno scelto di intervenire a sostegno delle fasce più deboli della popolazione, introducendo agevolazioni specifiche. Tra queste, spicca una clausola speciale che consente in determinati casi di ottenere la totale esenzione dal pagamento della TARI.

La clausola che permette di non pagare la TARI: dove e come funziona

La clausola di esonero, adottata da un numero crescente di Comuni italiani, consente a cittadini in particolari condizioni di non pagare più la TARI. Questa possibilità si applica, ad esempio, a chi versa in gravi difficoltà economiche, documentabili tramite un ISEE molto basso, o a chi vive in condizioni di disabilità grave con necessità assistenziali certificate. La clausola può essere concessa anche nel caso in cui un’attività economica risulti sospesa per un lungo periodo, oppure per immobili che non vengono utilizzati, come seconde case disabitate o locali chiusi.

Non si tratta di un’agevolazione automatica e non è prevista in tutti i Comuni: è fondamentale consultare le delibere comunali pubblicate online o rivolgersi all’ufficio tributi del proprio Comune per verificare se l’esonero è attivo e quali sono i criteri specifici previsti.

Per ottenere l’esenzione è necessario presentare una domanda formale, allegando tutta la documentazione richiesta, che può comprendere l’ISEE aggiornato, certificazioni mediche o documenti che attestino l’inutilizzo dell’immobile o la sospensione dell’attività. L’istruttoria può durare alcune settimane, al termine delle quali il Comune comunica ufficialmente l’esito.

Le amministrazioni che hanno adottato questa misura, come Napoli, Firenze, Bari o Torino, stanno cercando di rendere la gestione della TARI più equa e sostenibile. Alleggerendo il peso fiscale a chi si trova in una situazione di reale difficoltà. Controllare attentamente il proprio regolamento locale può fare la differenza tra pagare o non pagare la tassa sui rifiuti.

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ultimo aggiornamento: 25 Luglio 2025 12:04

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